Il Prof. Giorgio Banfo

GIORGIO BANFO

Giorgio Banfo nasce a Torino nel 1923 e, insieme ai genitori, nel 1926 va ad abitare a Foggia dove suo padre Giuseppe trasferisce il suo Istituto Ortopedico. Nonostante i disagi della guerra e la necessità di aiutare il padre nel lavoro dell’azienda, si laurea in medicina e chirurgia a Bari.

Diventa dirigente nel servizio d’assistenza protesica e ortopedica agli invalidi di guerra in Libia, conquistandosi il più vivo apprezzamento dei mutilati libici, del Nazir della sanità del Governo libico e delle autorità diplomatico-consolari italiane come dimostrano fotografie, lettere, certificati notarili, articoli di giornale come “L’ORA DI TRIPOLI”, tutti custoditi in azienda.
Nello stesso periodo svolge in più riprese, per incarico della Croce Rossa Italiana, la cura, l’assistenza e un corso di rieducazione agli invalidi di guerra libici e ai bambini poliomielitici, proprio in quegli ospedali della C.R.I. a Tripoli e Bengasi, tutte attività convalidate da copia di certificati dei suddetti Enti. Una copia materiale di certificato rilasciata dalla sede centrale dell’opera nazionale mutilati e invalidi di guerra italiana, attesta lo svolgimento del servizio d’assistenza protesica e ortopedica degli invalidi di guerra.

Una copia materiale di lettera della Presidenza dell’“Opera Nazionale Mutilati Invalidi di Guerra” attesta l’elogio dell’Ambasciatore d’Italia in Libia per il servizio svolto dal Prof. Giorgio Banfo e del suo Istituto Ortopedico a favore degli invalidi di guerra libici.
Una copia materiale di certificato rilasciato dalla delegazione per la Libia della Croce Rossa Italiana attesta lo svolgimento del corso di rieducazione ai mutilati libici e ai bambini poliomielitici dopo averli curati.


Il curriculum del Professor Giorgio Banfo, oltre alla laurea in medicina e chirurgia comprende le seguenti specializzazioni:

  • Chirurgia Generale all’Università di Bari;
  • Ortopedia e Traumatologia all’Università di Bologna;
  • Medicina Legale e delle Assicurazioni all’Università di Genova;
  • Fisiatria all’Università di Trieste.

Nel 1962 consegue la libera docenza in Ortopedia e Traumatologia nella Clinica Ortopedica di Padova, dove ha lavorato.
Nel 1963 diventa primario delle “Opere Pie Riunite” – “Ospedali ed Ospizi di Cerignola (FG), pratica interventi chirurgici presso la “casa di cura “Santa Maria” di Siponto in Manfredonia (FG) e presso la casa di cura “Villa Serena” a Foggia, quest’ultima da lui fondata con due colleghi.
Presta la sua consulenza presso l’ambulatorio I.N.A.M. di Cerignola e Foggia.
Sì è dedicato all’attività scientifica, infatti, con la collaborazione dell’allora dott. Santacroce, riprende lo studio endoscopico del ginocchio e crea l’artroscopio con la fibra ottica.


Lo strumentario ideato dal prof. Giorgio Banfo è custodito in una teca-vetrina nel Museo della Biblioteca dell’Istituto Ortopedico Rizzoli a Bologna ed e costituito da due complessi: il primo destinato all’artroscopia in senso stretto, il secondo alla documentazione dei quadri endoscopici.

Lo strumento esplorativo è composto di:

  • un tubo fornito d’apparato d’illuminazione e sistema ottico per la visione;
  • una cannula guida;
  • un mandrino perforante;
  • un mandrino ad estremità smussata;
  • un raccordo a tre vie per il lavaggio delle articolazioni e relativa siringa a tre anelli;
  • una pinza tipo “HASLINGER”, modificata per il prelievo di frammenti di tessuto a scopo biotico.

Per la documentazione, le parti costitutive sono:

  • una speciale microcamera fotografica;
  • un supporto per fissare il ginocchio;
  • un micro-ingranditore.

Dopo la descrizione della tecnica d’impiego dell’artroscopico, sono riferiti l’aspetto endoscopico normale del ginocchio e le indicazioni e controindicazioni del metodo.


Dai primi risultati ottenuti, l’autore ritiene che l’endoscopio articolato sia un metodo d’indagine vantaggioso, specialmente per le patologie d’ordine medico, più che d’ordine chirurgico e inteso come mezzo d’indagine complementare e non come mezzo fondamentale diagnostico.

Queste riserve sono dovute soprattutto, non tanto alla carenza del mezzo tecnico in se per se, quanto invece dall’anatomia della parte.
Appassionato del suo lavoro il Prof. G. Banfo approfondisce la sua conoscenza sulla scoliosi frequentando e lavorando nel reparto d’ortopedia del Prof. Stagnara nell’Ospedale di Lione.

Apre la prima palestra riabilitativa a Foggia e scrive alcune pubblicazioni scientifiche.
Malgrado colpito precocemente dal morbo di Parkinson, continua per anni a praticare interventi chirurgici, finché la malattia glielo permette. Prosegue poi l’attività medica nel suo Istituto.
Si spegne il 16 novembre 1998.